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mercoledì 5 dicembre 2012




IL PRESEPE A NAPOLI

presepe napoletano

Il presepe è una tradizione specificatamente napoletana e viene stimato come simbolo classico del Natale. Le sue origini risalgono all’età medievale ma è durante l’età barocca che l’arte presepiale ebbe maggior sviluppo e gli artigiani pensarono di non interessarsi solo della “sacra mangiatoia”, nella quale si trovano la Vergine Maria, San Giuseppe, il Sacro Bambino Gesù, il bue e l’asinello, ma pensarono di raffigurare anche il volgo, la piccola e media borghesia, e il mondo agricolo - pastorale. 

I personaggi del presepe sono i pastori, i contadini, le lavandaie, i venditori ambulanti, i pascoli, il bestiame, le pecore, i Re Magi, gli Angeli, ecc; tali figure danno origine ad uno scenario teatrale, con luci, musica e simboli religiosi. Esse inscenano un atto drammatico, incentrato sulla vicenda della nascita di Cristo, sulla rievocazione di alcuni eventi evangelici e su immagini bucoliche-pastorali.
Il presepe dunque ha triplice valenza, ossia può essere inteso come elemento
 espressivo popolare, come espressione di un determinato periodo storico, e 
come fenomeno artigianale di un arte nobile che, ha attirato nel corso dei secoli,
 a partire dal lontano Trecento ad oggi, non solo l’attenzione della Chiesa e 
di molti ordini religiosi, ma persino l’interesse dei nobili, dei magnati laici e 
soprattutto dei “pittori, collezionisti, architetti, scultori, vetrai, sarti, costumisti
, intellettuali, artisti, ecc…”.
Col passar degli anni il presepe è stato abbellito con nuovi scenari e arricchito

 con effetti speciali del tutto originali: luci, suoni straordinari, musica natalizia,
 animato da particolari scene con statuette elettroniche, le quali compiono le loro
 azioni grazie all’energia elettrica, tipo le acque turbolenti che scendono dalle
 cascate, le acque stagnanti del ruscello o quelle paludose dello stagno, il mulino
 al vento, il panettiere che inforna il pane, i zampognari che suonano la novella,
 la lavandaia che lava i panni, le massaie che preparano il pranzo natalizio, le colline
 proiettate in lontananza, e così via. Il palcoscenico (rappresentato da una povera
 ma divina grotta) è occupato dai protagonisti che sono la Madonna, il Divino 
Bambino e San Giuseppe, mentre gli attori secondari sono tutti gli altri personaggi
 che popolano la scena (gli Angeli, i Re Magi, i contadini, i pastori, i pescatori, ecc),
 e infine la platea è costituita dalla folla dei curiosi e dei visitatori che si recano
 alla grotta cantando e suonando per omaggiare la nascita del Salvatore. 
La scenografia pertanto risulta incantevole e molto realistica.L’azione 
principale, come abbiamo pRIMA ricordato, è ambientata in una
 mangiatoia situata in un desolato paesino circondato da alte montagne, e per
 rendere la scena ancora più vera, gli artisti si sono serviti di artifici singolari: 
la farina bianca (per richiamare alla memoria montagne, colline e rilievi ricoperti
 di neve); il muschio (per realizzare il prato e il verde della campagna); i sassolini,
 i ciottoli e la farina gialla per dare l’idea delle strade dei campi non facilmente
 transitabili. Inoltre la scenografia si mostra realistica anche perché gli artisti 
sono ricorsi ad oggetti reali che rammentano i semplici prodotti della terra 
(vino, capponi, patate, galline, uova, conigli, dolci, maiali, polli, frutta...).
Va inoltre specificato che dietro ad ogni singola figura si cela un significato

 profondo e religioso, ad esempio: il bue e l’asinello hanno un loro ruolo
 allegorico, o ancora Roberto De Simone (nel suo testo Il presepe popolare
 napoletano, Torino, Einaudi, 2004) ci informa che i tre Re Magi seduti
 sui loro rispettivi cavalli,”bianco, rosso e nero, simboleggiano l’iter del sole
 dall’aurora alla sera”.Il presepe ha subìto negli anni diverse modifiche, è 
stato costruito con vari materiali: ora con la cartapesta, ora con il gesso, ora
 con il legno, ora con il vetro, con la pasta, con il sughero, con il cartone, 
con la terracotta, con le frasche, ecc.
Nella nostra bella Napoli l’arte presepiale è molto viva, difatti nel cuore della 
città i curiosi ed i turisti hanno la possibilità di poter ammirare una 
caratteristico “vicolo presepiale” se così lo si può definire. Stiamo ovviamente
 parlando di Via San Gregorio Armeno, la famosa strada dei presepi: in questa
 magica civitas praesepis è possibile apprezzare tante botteghe artigianali che 
realizzano vari e diversi presepi tra mille rumori, vocii, suoni, addobbi, colori e
 ornamenti.

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