Translate

martedì 18 dicembre 2012


CAPESANTA CON GAMBERI FUNGHI E BESCIAMELLA



Ingredienti per 12 capesante, (serve sei persone):
 12 capesante (fresche o surgelate), 12 conchiglie, 300 g di funghi misti con porcini, 20 g di burro, 20 g di farina e 200 ml di latte, prezzemolo, aglio, pangrattato, due filetti d’acciuga e due dita di vino bianco.
Preparazione: sciacquate bene, sotto l’acqua corrente, le capesante ed eliminate la parte arancione. In padella fate soffriggere l’aglio, il prezzemolo e i due filetti d’acciuga con un filo d’olio, aggiungete poi i funghi e insaporite con il vino bianco, che farete poi evaporare. Regolate di sale e pepe e fate restringere il sugo. A parte preparate la besciamella: sciogliete il burro e unitevi la farina, una volta che si saranno amalgamati versatevi il latte caldo e un pizzico di sale e fate cuocere a fuoco basso, fino a quando la besciamella non si sarà addensata. Unite le capesante al sugo e aggiungete anche la besciamella, fate insaporire il tutto in padella altri due minuti e togliete dal fuoco.
Sistemate le conchiglie su una teglia da forno, scaldate il forno a 200° e poi cominciate a preparare le conchiglie: recuperate ognuna delle capesante e mettetele nei propri gusci, coprite poi con il sugo e, infine, versatevi sopra una spolverata di pangrattato e una puntina di burro. Fate cuocere in forno caldo 3 minuti e servite subito.....
QUESTA ERA L'IDEA BASE...
ma io dopo la prima volta che le ho fatte così, ho conservato i gusci delle capesante, ed ogni anno le faccio a modo mio...e vi assicuro...sono divineeeeeeeeeeeeeee!
agli ingredienti togliete le 12 capesante e sostituite 300 g di gamberi puliti che vanno appena appena bolliti ed uniti ad i funghi ..il resto tutto uguale....tranne che per le capesante ovviamente!!!!!!!!!!!!!
Fatemi sapere!!!!


lunedì 17 dicembre 2012


TRIS DI PRIMI PIATTI

 Per il giorno 25 sarebbe anche molto simpatico questo piatto....all'insegna del nazional natalizio...bianco rosso e verde, per tutti i palati....semplice e sicuro...ecco velocemente le 3 ricette, anche se tutte voi saprete già farle...

PESTO ALLA GENOVESE:

Vari sono i procedimenti per fare il pesto. Per una ricetta veloce del vero pesto alla genovese, mettete in un mortaio l’aglio (1 spicchio ogni 30 foglie di basilico; per il pesto di Levante le dosi sono di 1 spicchio ogni 40 foglie); iniziate a schiacciare e unite alcuni granelli di sale grosso, poi le foglie di basilico. Nel momento in cui si inizia a formare un liquido verde aggiungete i pinoli ed eventualmente alcuni gherigli di noci. È, quindi, il momento di aggiungere i formaggi grattugiati ben stagionati e, infine, l’olio.
Ci sono alcuni consigli da seguire per ottenere il pesto al meglio. Prima di tutto è importante lavorarlo con il mortaio, se proprio dovete far ricorso a un robot da cucina fate attenzione a non surriscaldare troppo la salsa per evitare ossidazione. Nel lavorare con il mortaio dovete essere abbastanza rapidi, evitando di usare troppa forza!, sempre per evitare l’ossidazione. Le foglie di basilico, vanno premute e non pestate: in questo modo gli aromi usciranno al meglio.
Se, però, siete alla ricerca di un pesto veloce, fatto in casa in soli 15 minuti, potete seguire la seguente ricetta, ben sapendo che non si tratta di quella originale. Gli ingredienti sono: 50 gr di pecorino sardo e 50 gr di parmigiano reggiano già grattugiati, 3 mazzi di basilico, 2 spicchi d’aglio, 50 gr di pinoli, olio extravergine d’oliva.
Come prima cosa lavate e mondate il basilico, un’operazione da 10 minuti al massimo. Prendete poi i formaggi, il basilico e tutti gli altri ingredienti: 2 spicchi d’aglio, 50 gr di pinoli e olio extravergine d’oliva. Mettete tutto in un frullatore o in un robot da cucina.
Attenzione: è molto importante che le lame funzionino bene. Cominciate a tritare, a intervalli, in modo che il composto non si surriscaldi. Quando il composto sarà omogeneo, in 2-3 minuti, il vostro pesto sarà pronto. ..basterà colare la pasta e condirla...
Sempre in nome della velocità potete fare più pesto quando lo preparate: ne userete una parte e il resto potrete surgelarlo ad esempio in bicchierini da caffè di plastica. Ottimizzerete i tempi in una volta sola!
MEZZE MANICHE PANNA E PROSCIUTTO 
Soffriggere cipolla e olio..aggiungere prosciutto cotto (o volendo anche salmone)..sfumare con una spruzzata di brandy o vodka....far evaporare e aggiungere la panna da cucina....lessare la pasta , condire e mantecare....
PENNE RIGATE CON RICOTTA E RAGù
La ricetta del ragù la trovate più indietro nel blog...unire ragù, ricotta e un pò di acqua di cottura e fare una crema con la quale condirete la pasta...
Ps: non domenticata una bella spolverizzata di parmigiano su tutto!!!



TRIGLIE AL CARTOCCIO


Secondo piatto a base di pesce, di velocissima esecuzione, con grandi risultati in termini di sapore ed aroma... ed i grandi risultati si 
ottengono solo usando materie prime sono di grande qualità! 


Ingredienti per 2 persone
4 triglie medio piccole
1 arancia biologica di Sicilia 
Semi di finocchietto ad libitum
Sale q.b.
Pepe nero appena macinato ad libitum
Olio extra vergine d'oliva q.b.

Fatevi eviscerare e squamare le triglie dal vostro pescivendolo di fiducia, sciacquatele sotto l'acqua corrente ad asciugatele sommariamente con carta-paglia. 
Sciacquate l'arancia, dividetela a metà e di una sola metà, grattate la scorza, spremetela e, mettete succo e scorza in una ciotola piuttosto profonda. Con una frusta da cucina o con un frullatore ad immersione emulsionate il tutto con ottimo olio extra vergine d'oliva. Otterrete una salsina spessa e incredibilmente profumata. Se volete potete aggiungere dei capperi di Pantelleria (dissalati) alla salsina ed aglio spremuto nella quantità che vi gusta.
Preparate un rettangolo di carta forno per ogni triglia e dopo averne posizionata una per ciascun rettangolo, cospargetele di sale e pepe (in base ai vostri gusti), di semi di finocchietto ed irroratele con 2 cucchiai rasi di salsina all'arancia. Per completare, mettete una fettina di arancia dentro la pancia di ogni triglia, chiudete i cartocci ed adagiateli dentro una teglia che infornerete, in forno caldo a 180°, per circa 15-20 minuti; il tempo è orientativo, dipende tutto dalla grandezza dei pesci. Potete anche cuocere i cartocci in microonde, se usate una teglia in pyrex, per circa 7 minuti. 
Non appena il pesce sarà pronto, mettete 2 cartocci per ogni piatto e portate subito in tavola insieme con la salsa all'arancia avanzata che ciascun commensale potrà aggiungere al pesce, magari dopo averlo diliscato e spinato... gustate!

venerdì 14 dicembre 2012


I DOLCI DELLA TRADIZIONE NATALIZIA NAPOLETANA E CAMPANA

Le preparazioni natalizie campane sono legate alla rinomata tradizione pasticciera napoletana: roccoco'susamielli,divino amorezeppole e struffoli tutto questo ci riconduce al periodo dell'avvento, a lunghe serate in casa, al gioco della tombola. 
Il profumo delle zeppole fritte, che durante la fase della preparazione impregna tutti gli abiti, le finestre chiuse, il vapore acqueo che si forma sui vetri, e l'odore che ci si porta dietro lasciando scie di aromi irresistibili.
In famiglia la nonna ha sempre sostenuto che quando si preparano le zeppole non bisogna ne' farsi vedere ne' far sentire l'odore alla gente invidiosa: finirebbero con lo scoppiare!!!

Le Zeppole 



Tipiche della costiera sorrentina, sono ciambelline fritte preparate con una pasta a base di farina acqua latte ed anice, e condite con miele, diavulilli (per chi non lo sapesse sono i confettini piccini e coloratissimi che ci riportano alla mente le decorazioni dei nostri alberelli di natale) e scorzette d'arancia. 
Tra i mestieri napoletani esisteva anche quello della zeppollara che in strada friggeva queste ciambelle in strutto o grasso animale e le serviva ricoperte di miele.
Ricetta: 
Ingredienti:
- 5 tazze d’acqua,
- 5 tazze di farina,
- gr 200 circa di latte,
- 1 pizzico di sale,
- un po’ d’anice,
-1 scorza di limone,
per il condimento:
- 1 Kg. di miele,
- buccia d’arancio,
- buccia di limone,
- anice q.b.
Esecuzione:
Mettete acqua, latte, anice e sale in una pentola capiente sul fuoco e prima che bolla, versate di getto la farina setacciata.
Mescolate con un cucchiaio di legno il composto sul fuoco fino a quando si stacca dalle pareti della pentola.
Versate la pasta ottenuta su di un piano di lavoro leggermente unto e lavoratela molto bene in modo da renderla liscia e omogenea al massimo.Tagliatela a pezzetti e arrotolatela con le mani in modo d ottenere dei bastoncini di circa cm15 di lunghezza che avvolgerete su se stessi a forma di L Pungete ogni zeppola varie volte con i rebbi di una forchetta, preparandone un piccolo quantitativo per volta per evitare che si formi alla superficie una patina dura che potrebbe compromettere il risultato. Friggete in abbondante olio bollente, fate assorbirne l’unto su carta da pane.Infine immergere le zeppole nel miele precendemente cotto sul fuoco a cui avrete unito anice la buccia di limone e dell’arancia Cospargetee di confettini colorati i cd. riavulilli

Gli Struffoli 




Questo è un tipico dolce natalizio, la cui forma è a base di sfere ricoperte di miele e dai multicolorati diavulilli
L’origine degli struffoli è greca: il nome, deriva da strongulos, cioè pasta a forma sferica, arrotondata o incavata; anche questa preparazione è consolidata nella tradizione pasticciera napoletana, splendide erano le confezioni ad opera delle Monache dei conventi della Croce di Lucca e di quelle di S. Maria dello Splendore.
Ricetta: 

Ingredienti:
Per la pasta:
- gr 500 farina
- 5 uova
- 2 cucchiai di olio di semi
- 3 cucchiai di zucchero ;
- 1/2 cucchiaino da caffe’ di ammoniaca per dolci
- 1 bicchierino di anice
- sale q.b.
- olio per friggere.
Per condire:
- gr. 200 miele
- 2 cucchiai zucchero
- buccia di un limone - di 1 arancia e di 2 mandarini
- anice facoltativo
- confettini multicoloririavulilli

Per il croccante
:
- gr 500 di mandorle
- gr 500 zucchero
- gr 20 di burro
- 1 limone
Esecuzione:
Nelle versioni più elaborate, vengono presentati in cestini di croccante, durante le feste natalizie.
Dopo aver setacciato la farina disponetela a fontana, al centro essa mettete tutti gli altri ingredienti. Preparate una bella pasta consistente ed elastica, aiutandovi prima con una forchetta e poi lavorando decisamente con i polpastrelli delle dita e, infine, vigorosamente con le mani.
Lasciate riposare la pasta per circa 1 ora, dopo averla coperta con un tovagliolo pulito. Prendete, allora, piccole quantità di pasta e, arrotolandola con le dita, formate tanti bastoncelli possibilmente molto sottili, che andrete tagliuzzando in piccole palline che sistemerete su un tovagliolo. Finita che avrete questa operazione, sarà il momento di friggerle in abbondante olio ben caldo, e quando saranno belle, dorate lucide e croccanti, le leverete dal fuoco con la schiumarola che
raccoglierà lasciando cadere l’olio, e le sistemerete sulla carta assorbente affinché sgocciolino tutto l’unto nel migliore dei modi possibili.
Ora sciogliete in un tegame il miele con lo zucchero aggiungete due cucchiai di acqua e anice quanto basta e le profumate bucce grattugiate. Non appena si comincerà a formare una schiuma leggera, il preparato sarà pronto per condire gli struffoli che, rimescolati per pochi secondi, diventeranno lucidissimi Potrete così sistemarli garbatamente in un bel piatto o ancor meglio, nei cestini di croccante e cospargerli dei multicolorati riavulilli
Per preparare il croccante si usano preferibilmente mandorle, ma quando queste non fossero disponibili, le noccioline potrebbero sopperire. Per pochi minuti si tostano le mandorle nel forno e, una volta diventate queste dorate, si riducono in pezzettini e poi si cuociono ancora in una padella con lo zucchero e con una noce di burro, mescolando continuamente per circa venti minuti.
Ora si può usare uno stampo unico, oppure vari piccoli ruoti leggermente imburrati
Si modellano le mandorle ancora calde all’interno di questi recipienti in uno strato spesso mezzo centimetro circa.
Si aggiungerà altra fraganza e il profumo se ci si aiuterà con un limone intero per fare aderire perfettamente le mandorle alle pareti del recipiente prescelto.
Dopo circa mezzora, quando le mandorle saranno completamente raffeddate, sformatele dal recipiente, ottenendo cosi’ il cestino desiderato.
Riempitelo con gli struffoli pronti che decorerete a vostro piacimento, con scorzette di arance candite tagliate a piccolissimi pezzetti.

Le  Pasta reale 



Ingredienti:
400 gr di mandorle (di cui il dieci-20 per cento amare),
400 gr di zucchero,
un pizzico di cannella,
un cucchiaio di glucosio,
ostie.

Per la glassa:
350 gr di zucchero a velo
1 albume
3 cucchiai di succo di limone

Procedimento:
Fare bollire un po' di acqua e mettervi a mollo le mandorle per cinque minuti.

Pelarle e farle asciugare su un panno.

Pestarle poi in un mortaio fino ad ottenere una pasta fine.

Mettere in una pentola, possibilmente di rame, 400 gr di zucchero e tre quattro cucchiai di acqua e fare uno sciroppo a filo. Aggiungervi poi le mandorle tritate e la cannella e, mescolando con un cucchiaio di legno, fare cuocere per circa un quarto d'ora.
Aggiungere il glucosio e fare raffreddare, mescolando di tanto in tanto, e versare un po' di impasto su ogni ostia, dandogli una forma rotonda o ovale.

Il giorno successivo preparare la glassa e stenderla sui dolcetti.
Sono altri dolcetti che trovano la loro origine nei conventi napoletani, dai delicati colori pastello che vanno dal rosa, al verde al giallino, preparati con mucchietti di paste di mandorle sistemati su di un ostia tagliata che serve da base e dalle forme piu' svariate.
Dolci della vigilia di natale, le suore li preparavano rispettando la dieta di magro perche' erano preparati con farina zucchero, spezie e mandorle finemente tritate e non era utilizzato alcun grasso animale, essendo il loro condimento ottenuto esclusivamente dall'olio premuto dalle stesse mandorle.
L'origine del nome pasta reale pare risalga all'epoca di Re Ferdinando IV.
Si racconta che il Re si recò un pomeriggio in visita al convento delle suore di San Gregorio Armeno e, dopo aver visitato la cappella ed il convento, fu accompagnato dalle sorelle nel refettorio, ove su un grande tavolo era preparato un buffet in cui facevano bella mostra di se aragoste, pesci arrostiti, polli e fagiani oltre a della splendida frutta.
Il Re era un gran mangiatore ma si scusò dicendo che da poco aveva finito di pranzare e non sarebbe stato il caso riaffrontare un pasto del genere. Ma le suorine con sguardi di complicità pregarono Re Ferdinando di degnarsi di un assaggio, quale fu la sorpresa del sovrano quando si accorse che tutto quel Ben di Dio non erano altro che dolci efficientemente scolpiti con la pasta di mandorle e certosinamente dipinti a mano.



I Mustacciuoli
mostaccioli cioccolato
Dalla forma romboidale ricoperti di glassa al cioccolato, il loro nome è legato 

alle antiche preparazioni contadine che utilizzavano il mosto, mustacea era infatti 
il loro nome latino, col quale venivano preparati per essere resi più dolci.A Napoli 
diciamo che si chiamano mostaccioli perché mangiandoli si scioglie il cioccolato e 
ci si sporca le labbra dando l'impressione di avere i baffi ovvero i mostaccioli. 
INGREDIENTI:
- Kg. 1 di farina bianca per dolci
- 400 gr. di zucchero
- 500 gr. di mandorle tostate gr. 100 di olio
- 4 uova
- 4 cucchiai di cacao in polvere
- 2 limoni
- 2 bustine di lievito per dolci
- 1 bicchierino di vino bianco o rhum
- chiodi di garofano
- cannella
- latte q.b.

PREPARAZIONE:
Sulla spianatoia si impasta la farina con lo zucchero, il cacao, le uova, l'olio; si 

aggiungono le bustine di lievito per dolci e si lavora per amalgamare tutti gli 
ingredienti. Si uniscono quindi le mandorle tritate e si aromatizza generosamente 
con cannella, chiodi di garofano ridotti in polvere e buccia di limone grattuggiata. 
Si ammorbidisce l'impasto con vino bianco o rhum e si modellano dei polpettoni che, leggermente appiattiti, si tagliano a rombi delle dimensioni desiderate e si dispongono
 sulla piastra del forno già unta di olio e infarinata. Si cuociono a calore moderato. 
Quando sono cotti si passano nella glassa al cioccolato già preparata prima.

I Susamielli

A forma di 'S' i Sosamielli venivano impastati con del miele liquido ed anticamente venivano distinti in sosamiello nobile, preparato con la farina bianca e v'era l'usanza di 

offrirlo alle persone di riguardo, il sosamiello per zampognari, impastato con farina
 ed elementi di scarto, che veniva offerto al personale di servizio ai contadini in
 visita e a coloro che venivano a suonare in casa, ed in ultimo il sosamiello del
 buon cammino imbottito con la marmellata di amarene e che veniva offerto ai soli 
religiosi.
Ricetta: 
Ingredienti
  • farina 250 gr.
  • miele 250 gr.
  • zuchero 100 gr.
  • mandorle 100 gr.
  • cubetti di cocozzata, cedro e scorzette di arance candite;
  • “pisto”, cioè un trito di cannella, chiodi di garofano, noce moscata, vaniglia,
  • un pizzico di ammoniaca per dolci
Preparazione
Tritate finemente nel mixer tutte le mandorle e mettetele da parte; tritate 
accuratamente anche la frutta candita. Mischiate le mandorle, lo zucchero, 
il pisto, il cedro, le scorzette, la cocozzata con la farina. Nel frattempo scaldate 
a fuoco moderato il miele. Disponete sul piano di lavoro la farina a fontana e, non
 appena sciolto, unitevi il miele insieme con un pizzico di ammoniaca.
Lavorate l’impasto fino a quando non diventa omogeneo: a questo punto formate dei 
salamini e sistemateli su una teglia unta piegati a forma di S, schiacciandoli
 leggermente. Infornate nel forno preriscaldato a 180° per 15-20 minuti circa.
N.B.: esiste una variante dei susamielli detta “sapienza”, il cui nome pare derivi dalle
 suore del monastero della Sapienza, che prevede l’aggiunta di mandorle intere sulla 
superficie dei singoli dolcetti.
I Divinamore 
divino amore
A base di pan di Spagna ricoperto di colorata glassa rosa traggono il loro nome dalle

 Religiose dell'omonina comunità di clausura.
Ricetta: Questi gustosi dolcetti fanno parte della tradizione gastronomica natalizia 

napoletana, vennero preparati per la prima volta dalle monache dell’omonimo 
convento del Divino Amore che si trovava a Spaccanapoli a Napoli, in onore, della 
madre di Carlo II d’Angiò.
Dell’antico convento oggi è rimasto ben poco si puo’ visitare solamente il chiostro,
 il resto è occupato dall’Ospedale Incurabili, il divino amore in forma di dolce e’ uno
 dei cavalli di battaglia della pasticceria Scaturchio, a due passi da qui, che ne
 custodisce fedelmente la ricetta.

Ingredienti
:
- gr 500 di mandorle dolci sgusciate
- gr 500 di zucchero
- 3 uova
- scorza grattugiata di 1 limone
- 1 bustina di vainiglia
- gr 100 di canditi misti (cedro, cocozzata, e scorzette d’arancia)
- ostie q.b.
- 3 cucchiai marmellata di albicocche
- 2 cucchiai di zucchero
- 2 cucchiai di acqua

Per la copertura
:
Ghiaccia bianca
colorante rosa
Esecuzione:
Macinate le mandorle, non pelate, con il mixer, unitevi lo zucchero e con un po’ di acqua fredda cercando di ottenere un impasto di giusta consistenza.
Incorporatevi 2 uova intere ed un rosso, la scorza grattugiata del limone, la 

vainiglia ed i canditi tagliati minutamente. Lavorate l’impasto, formate degli ovetti,
 collocateli sulla placca del forno foderati di ostie e fateli cuocere a 180° per una
 ventina di minuti.
Una volta raffreddati, eliminate i bordi d’ostia superflui, spennellate leggermente i

 dolci con marmellata di albicocche diluita con poca acqua e zucchero e 
ricopriteli con ghiaccia bianca (ottenuta con zucchero a velo vanigliato, albume
 sbattuto a neve ferma) e coloratela di rosa con colorante per alimenti

Il Roccocò 

A forma di ciambella, adatto a chi ha denti solidi, trae la sue origini invece dal

 francese rocaille per la barocca e rotondeggiante forma di conchiglia.
Ricetta: 

Roccocò morbidi

Ricetta svelata!:-) I roccocò sono dei tipici biscottoni duri con mandorle e speziati al pisto tipici della tradizione campana..questa ricetta però ne è la variante morbida. A mio parere molto più facilmente "gustabile" :-) Mia madre mi ha passato la ricetta e voglio presentarvela perchè credo proprio che piacerà anche a chi, proprio a causa della durezza, non riusciva mai ad apprezzare questi profumatissimi biscottoni natalizi

INGREDIENTI PER CIRCA 15 ROCCOCO' MORBIDI

500 g di farina 00
250 g di zucchero
100 g di miele
250 g di mandorle con la buccia e non tostate
2 g di ammoniaca per dolci (in alternativa se vi è difficile reperirla, utilizzate o una punta di bicarbonato, oppure un cucchiaino di lievito per dolci)
scorza di arancia candita tritata (io ho utilizzato quella preparara e che vi ho postato qualche giorno fa)
150 g di acqua
1 tuorlo per spennellare
pisto ovvero: 4 g di cannella, 3 chiodi di garofano, 2 g di noce moscata, 1 g di pepe bianco, 1 g di zenzero in polvere, 1 g di cacao amaro (specifico che è un mix creato da mia madre, quindi a vostro gusto potete caricare o dimezzare, aggiungere o eliminare)

In una capace terrina, mescolate la farina con le spezie, le mandorle tritate ma in modo molto grossolano , non in pezzi piccoli (si devono proprio vedere!), la scorza di arancia candita e l'ammoniaca, mescolate per bene.  A parte fate lo sciroppo così: in un pentolino unite l'acqua con lo zucchero, portate a bollore fino a che diventa uno sciroppo (circa 3/4 minuti dall'ebollizione), spegnete e fate raffreddare. Unitelo freddo al centro della farina a fontana insieme al miele. Impastate (con un cucchiaio inizialmente se vi è più comodo) ed amalgamate per bene tutti gli ingredienti. Otterrete così un impasto semiduro. Ricavate da esso delle palline che andrete a lavorare su una spianatoia ottenendo dei filoncini spessi quanto un sigaro e lunghi circa 20 cm. Chiudeteli a cerchio perfetto, schiacciandoli leggermente con le mani. Spennellateli con 'uovo sbattuto e infornate in forno preriscaldato a 170/180° per circa 15 minuti.

E così, ogni anno, fosse solo per come dice mia "zia" pe' devozione siamo costretti, 

facendo uno sberleffo alle diete, nostro malgrado, ad assaggiare queste splendide 
delizie.



IDEE X FANTASIOSI E SEMPLICI CENTROTAVOLA NATALIZI



Occorrente:
  • palline decorative
  • colla
Procedimento:
  • Smontate il gancio della pallina.
  • Eliminate il ferretto che serve per appendere la pallina all’albero e appiattite leggermente il suo supporto.
  • Mettete un po’ di colla su ogni petalo del supporto e incollatelo alla base della pallina.
  • Riempite di acqua la pallina.
  • Inserite qualche bel fiorellino et voilà, il gioco è fatto.


IL ROSARIO DEI FEMMINIELLI...
..DALLA GATTA CENERENTOLA DI ROBERTO DE SIMONE



Nel nomme del padre e comm’è stato da solachianiello è addeventato scarparo
e passa nu guaio
e passane ruie
e passa n’atu guaio
e passsane ruie
e passatele ciento guaie 
E nel primmo mistero ‘e matalena dicennose ‘o rusario ascette prena
dicennose ‘o rusario ascette incinta
cu na zizza ‘a fora e n’ata arinto 
E nel secondo mistero ‘e mmaculata pe se fa na scerriata jetta ‘a fernì dint’a culata
po’ venettero ‘e surdate e a scerriajeno dint’a nuttata
po’ venettero ‘e mericane e a scerriajeno ‘nmiezo ‘e grare
po’ venettero ‘e marrucchine
e c’ho ‘mpezzaieno areto ‘e rine 
Jamme dicite cummà
refrisco e sullievo ‘a bonanema ‘e tatilllo
ca saglieva ‘ncuollo a chillo
se faceva ‘e gruosse e ‘e pezzerille
e s’arrezzavano pure ‘e capille
ora pronobbis tutto ‘a mme e niente a isso 
Padre nostro fatte ‘na ‘mposta fancella tosta
e sia fatta la tua volontà
comme arreto accussì annanze
piere cosce rine e panza 
E mmo dicimme nu refrisco pe’ ll’anema ‘e nunziata
ca pure all’atu munno sta ‘nfucata ammen 
E nel terzo mistero ‘e ‘ntunettella
pe’ ‘nfucà na tianella jetta a fernì sott’ a furnacella
po’ venette ‘o solachianiello e se ‘nfucaie ‘o bancariello
po’ venette ‘o munaciello e ll’arracquaie ‘e rafanielle
po’ venettene e femmenielle
‘e s’agliuttettero ‘e cucuzzielle 
Salve regina
e chi ‘o ssape chi è sta riggina
si è nobile ‘o signurina
o si è figlia ‘e mappina
a me me vene a sera e a matina
ora minute e quarte d’ora avimma fa chest’orazione
cu giacumino dint’o stanzino
cu pascalotto dint’o salotto
cu liberato dint’o scantinato
cu ernesto ‘ncopp’a fenesta
cu giuvanne sott’o scanno
cu austino ‘npont’o scalino
cu nicola ‘ncopp’e riggiole
cu ntuono dint’o stipone
cu lurenzo dint’a credenza
cu ndrea ‘ncopp’o lietto ca tuculeia
cu alberto sotto ‘e cuperte
cu gennaro sott’o fuculare
cu vastiano sott’a na funtana
cu giruzzo abbascio ‘o puzzo
cu liodato dint’o viscuvato
cu ggiro mio dint’a sagrestia
cu menecone sott’a nu lampione
cu peppariello dint’a nu pagliariello
cu ludovico sotto ‘a nu pero ‘e fico
cu tummaso ‘ncopp‘a n’arbero ‘e cerase
cu nunziello ‘nmiezo ‘a nu campo ‘e cucuzzielle
e all’ultimo con il re di franza pure si s’abbuffasse ‘a panza basta ca me desse ‘o canzo.

giovedì 13 dicembre 2012



GLI ZAMPOGNARI





Comunemente con il termine di zampognari si definiscono quei musicisti o figuranti che con l'arrivo del Natale (in particolare durante il periodo della Novena dell'Immacolata Concezione e del Natale), percorrono le vie cittadine, in abiti tipici[1], suonando motivi natalizi tradizionali, quali ad esempio Tu scendi dalle stelle di Sant'Alfonso Maria de' Liguori. Generalmente gli zampognari suonano in coppia, uno la zampogna vera e propria ed un altro la ciaramellao altri strumenti a fiato e tradizionalmente si tratta di pastori o contadini che si trasferiscono temporaneamente in città per il periodo natalizio. La "coppia" di zampognari rappresenta anche una presenza fissa del presepe e in particolare del presepe napoletano, dove generalmente trova posto nelle immediate vicinanze della "capanna" o "grotta" della Sacra Famiglia.

Lo zampognaro
di Gianni Rodari
Se comandasse lo zampognaro
che scende per il viale,
sai che cosa direbbe
il giorno di Natale?
�Voglio che in ogni casa
spunti dal pavimento
un albero fiorito
di stelle d'oro e d'argento�.
Se comandasse il passero
che sulla neve zampetta
sai che cosa direbbe
con la voce che cinguetta?
�Voglio che i bimbi trovino,
quando il lume sarà acceso,
tutti i doni sognati,
più uno, per buon peso�.
Se comandasse il pastore
dal presepe di cartone
sai che legge farebbe
firmandola col lungo bastone?
�Voglio che oggi non pianga
nel mondo un solo bambino,
che abbiano lo stesso sorriso
il bianco, il moro, il giallino�.
Sapete che cosa vi dico
io che non comando niente?
Tutte queste belle cose
accadranno facilmente;
se ci diamo la mano
i miracoli si fanno
e il giorno di Natale
durerà tutto l'anno.
                          CONCHIGLIONI D’AUTUNNO






Ingredienti per 2 persone:
160 gr di conchiglioni
100 gr di funghi pleurotus

100 gr di philadelphia
4 fette di speck
Olio
Aglio
Prezzemolo
Sale
Pepe
1/2 bicchiere di vino bianco

Procedimento:
Per prima cosa mettiamo a soffriggere uno spicchio d’aglio tritato in una padella con l’olio. Poi mettiamo a rosolare i funghi tagliati a pezzettini piccoli e lo speck a listarelle, aggiungiamo sale, pepe e prezzemolo e facciamo cuocere per qualche istante. Versiamo il vino bianco e lasciamo sfumare per 10 minuti. Spegnamo il fuoco e mettiamo da parte.
Facciamo bollire l’acqua per la pasta e intanto prepariamo una cremina di philadelphia aggiungendo ad esso un cucchiaio di acqua di cottura della pasta e amalgamiamo. Una volta cotti i nostri conchiglioni, versiamoli nella padella con i funghi e lo speck, accendiamo di nuovo il fuoco e lasciamo mantecare, dopo un paio di minuti aggiungiamo la nostra cremina di philadelphia e mantechiamo ancora per qualche secondo. Impittiamo e polveriamo la pasta con del parmigiamo grattugiato per un tocco in più.
         

                TORTELLINI PROSCIUTTO PANNA E VODKA



Ingredienti per 3 persone:
700 gr di tortellini (vedi ricetta)
100 gr di prosciutto cotto di Praga

200 ml di panna da cucina
1/2 cipolla bianca
Un bicchierino vodka
10 gr di burro
Un cucchiaino d'olio
Parmigiano Reggiano
Sale e pepe q.b.

Procedimento:
Affettare sottilmente la cipolla e tagliare a julienne il prosciutto cotto.

In una padella far sciogliere il burro assieme all'olio, farvi appassire la cipolla a fuoco lento.

Una volta diventata traslucida la cipolla aggiungere il prosciutto e lasciare rosolare. Sfumare con la vodka.

Una volta rosolato il prosciutto, spegnere il fuoco ed aggiungere la panna. Salare e pepare a piacere.

In una pentola piena d'acqua salata cuocere i tortellini per circa 5 minuti.

Cotti i tortellini, scolarli e versarli nella padella col condimento, fare insaporire e servire con una spolverata di parmigiano.
                 

                     ORECCHIETTE ALLE CIME DI RAPE    



                                 


Ingredienti
200 gr di orecchiette fresche
300 gr di cime di rapa
2 o 3 acciughe sotto sale 

3 cucchiai di olio extravergine d'oliva
2 spicchi d’aglio
Un peperoncino
Sale

Procedimento:
Mondate le cime di rapa e lavatele piu' volte in acqua corrente.

Raschiate le acciughe, sciacquatele rapidamente quindi asciugatele e dividetele a filetti.
Mettete sul fuoco una pentola con l'acqua e non appena raggiunge l'ebollizione, salatela e buttatevi le cime di rapa tagliate a pezzetti.

Dopo cinque minuti, versate nella pentola anche le orecchiette e terminate la cottura.
Intanto, scaldate l'olio in una padella ampia e fatevi rosolare lo spicchio d'aglio, tagliato a fettine e il peperoncino.
Quando l'aglio e' imbiondito, ritirate la padella dal fuoco e aggiungete le acciughe al soffritto schiacciandole con la forchetta.

Quando la pasta e le verdure sono cotte ma ancora un po' al dente, scolatele, versatele nella padella con il soffritto e fatele saltare per qualche minuto nel condimento prima di servirle ben calde.
SPAGHETTI AGLIO OLIO E PEPERONCINO

Ingredienti per 4 persone
380 gr di spaghetti numeo 5
2 acciughe salate

2 cucchiai di pangrattato
2 spicchi di aglio
15 cl di olio extra-vergine d'oliva
La punta di un cucchiaino di peperoncino secco oppure peperoncini secchi spezzettati

Procedimento:
Prendere una padella e versare abbondante olio e l'aglio e fare abbrustolire. Spolverare con i peperoncini e mettere i filetti d'acciughe. Cuocere per 3 minuti.

In un altro padellino a secco tostare il pangrattato per 3 minuti.

Lessare gli spaghetti e scolarli al dente, aggiungerli al soffritto e al pangrattato saltare e servire

                            AMATRICIANA BIANCA
 


Ingredienti
250 gr di guanciale
400 gr di spaghetti

Sale
Pepe
60 gr di pecorino grattugiato

Procedimento:
Scegliete dell’ottimo guanciale dal vostro salumiere di fiducia, l’ideale sarebbe se fosse del guanciale di Amatrice, la città in cui è nato questo piatto. Mettete il guanciale su un tagliere e tagliatelo a listarelle sottili, ma abbastanza lunghe, poi mettetelo in una padella antiaderente e fatelo rosolare a fuoco medio-basso, man mano il guanciale diventerà trasparente e inizierà a perdere il suo grasso che inizierà a sciogliersi. E’ proprio per questo che non è necessario aggiungere olio o altri grassi nella padella, il guanciale lo produrrà da solo.
Nel frattempo portate ad ebollizione abbondante acqua salata e versate la pasta, potete usare gli spaghetti, i bucatini o i rigatoni, se volete attenervi alla tradizione usate gli spaghetti, noi suggeriamo quelli Garofalo. Scolate la pasta al dente tenendo da parte un po’ di acqua di cottura, mettetene un mestolino nella padella per allungare il sughetto del guanciale e mescolate, poi aggiungete il pecorino e versate la pasta e fate saltare tutto insieme per qualche minuto, aggiungete l’acqua che occorre per avere una salsina cremosa. Servite subito.
                
               SPAGHETTI CON TONNO E POMODORINI



Ingredienti per 4 persone:
250 gr di spaghetti
2 scatole di tonno da 80 gr

10 pomodorini
Prezzemolo
Uno spicchio d'aglio
Olio extravergine d'oliva

Procedimento:
Sbucciare l'aglio e farlo soffriggere in una padella con dell'olio.
Aggiungere il tonno e schiacciarlo con la forchetta.

Tagliare a metà i pomodorini e dopo 5 minuti aggiungerli al tonno.

Dopo circa 10 minuti, aggiustare di sale, aggiungere il prezzemolo e lasciar cuocere ancora per 5/10 minuti.

Intanto, cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata, scolarli e amalgamarli al condimento.

Impiattarli e servire.
TAGLIATELLE AI CARCIOFI 

Ingredienti per 4 persone:
4 carciofi 
Uno spicchio di aglio 

Una manciata di prezzemolo tritato
70 gr di parmigiano grattugiato
40 gr di burro
Sale e pepe
Olio evo
400 gr di tagliatelle fresche all'uovo
4 cucchiai di panna da cucina

Procedimento:
Dopo aver pulito i carciofi, tagliarli a spicchi e soffriggerli in una padella larga con 4 cucchiai di olio di oliva e lo spicchio d’aglio.

Aggiungere un pizzico di sale, aggiungere il prezzemolo tritato, e fare cuocere a fuoco lento per dieci minuti.

Nel frattempo cuocere le tagliatelle in acqua bollente.

Scolarle al dente e versarle nella padella con i carciofi. Aggiungere la panna e mescolare bene.
Servire le tagliatelle copargendole di parmigiano grattugiato.

mercoledì 12 dicembre 2012

                                             

BISCOTTINI ALLA EDEL

                                         

500 gr. farina, 
2 cucchiaini di lievito
2 uova

200 gr. di zucchero
1 bustina di vanillina
buccia grattugiata di 1 arancia o un flaconcino di aroma all'arancia
25o gr. burro
gocce di cioccolato
Preparare con tutti gli ingridienti una pasta frolla;
farla riposare per almeno 30 minuti;
stendere l'impasto con un mattarello e con un bicchiere o stampini tagliare biscotti.
decorarli con le gocce di cioccolato ..
Riscaldare il forno a 180 gradi e infornare i biscotti per 8-12 minuti.. Buon appetito!!



martedì 11 dicembre 2012

                   

STINCO ALLA BIRRA



                    


ingredienti
2 spicchi di aglio
1/2 l 
Birra Chiara

 Noce Moscata
3 cucchiai Olio Di Oliva
qb Rosmarino
qb Sale
2 n Stinco Di Maiale
qb Timo
qb Cannella
qb Pepe

preparazione


Fissate con spago da cucina rametti di rosmarino e timo a 2 stinchi. Insaporiteli con pepe, noce moscata, poca cannella e 2 spicchi d'aglio, irrorateli con 1/2 l di birra e lasciateli marinare per 2-3 ore. Sgocciolate gli stinchi dalla  marinata ed eliminate l'aglio. Rosolate gli stinchi a fuoco vivo con 2-3 cucchiai di olio in una casseruola che possa  andare in forno. Bagnate con 1/3 della marinata e lasciatela quasi del tutto evaporare. Chiudete con il coperchio e  cuocete in forno a 180? per 2 ore. Di tanto in tanto irrorate gli stinchi con la marinata e girateli. Scoperchiate,  regolate di sale, proseguite la cottura ancora per 1 ora e servite.  
....potete insaporirli anche con bacche di ginepro sbriciolate