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giovedì 20 settembre 2012




'O VASCIO (IL BASSO)

E’ noto che “ ’o vascio” è un’abitazione composta di una o due stanzette a pian terreno, ricavata da antichissimi locali destinati a depositi che in successione si aprono nei numerosi vicoli della Napoli del centro storico e in alcuni paesini della periferia. In poco più di una dozzina di metri quadri ci vive una famiglia di almeno 8 persone. La funzione di questo locale è praticamente quella di mero dormitorio, dato che la maggiore attività, fatta di piccoli espedienti è vissuta lungo i vicoli, sì da conferire ad essi un carattere di intimità, da suscitare nel visitatore la sensazione di trovarsi non in una strada, ma in una calda, accogliente grossa abitazione. In senso lato, il nome di basso può essere attribuito sia a quei gruppi di edifici a piano matto che si costruivano nel medioevo come magazzini per il commercio delle merci provenienti dal mare, sia riferito a un processo di differenziazione sociale e ambientale delle zone destinate al basso ceto. 
 Una descrizione dei bassi la offre Matilde Serao, che visse per alcuni anni in un basso di Piazzetta Ecce Homo e li descrive così:[1]
« Case in cui si cucina in uno stambugio, si mangia nella stanza da letto e si muore nella medesima stanza dove altri dormono e mangiano; case i cui sottoscala, pure abitati da gente umana, rassomigliano agli antichi, ora aboliti, carceri criminali della Vicaria »
Mentre il basso è un'abitazione destinata al popolo che non può permettersi altre soluzioni abitative, il drammaturgo Eduardo De Filippo riuscì a trarre ispirazione dai bassi, visti come ambientazione spesso insostituibile delle sue famose commedie, dove esalano cattivi odori, ma vi brulica una umanità viva e ricca di sentimenti; dei bassi ha parlato anche Curzio Malaparte che ne rievoca le miserie nei suoi testi.(da Wìkìpedìa)


O' Vascìo

Ce site state maje 
dint'a sttu vascio 
sgarrupato e viecchio 
scavato dint''e pprete 
addò l'ummedità trase 'int''all'osse. 
ce site state maje 
dint'a nu vascio? 
Na tavula tarlata 
cu' quatto segge 'e paglia 
na branda militare 
n'armadio rusecato 
e 'a famma, tanta famma, 
patuta juorno pe' ghiuorno, 
pe' quanno po' durà nu calannario 
accumminciata già quanno se nasce 
sufferta e ogne mumento 'e stu calvario. 
Cristo che campa 
senza cchiù Dio 
stanco d''a vita 
stanco d''a morte 
stanco... 

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