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domenica 9 giugno 2013


                              A' FRITTATINA 'E MACCHERONI

Non si può iniziare un viaggio nell’enogastronomia campana, nella sua storia, nella cultura che deborda da tutti gli angoli di questa regione, senza dare il giusto riconoscimento al suo capoluogo. Iniziamo dunque questo percorso da Napoli, terza città d’Italia e una volta capitale del Regno delle due Sicilie. Per farla ritornare al suo splendore, sarebbe già un ottimo punto di partenza un recupero della sua storia e della sua cultura, che dovrebbero essere difese strenuamente da parte dei suoi abitanti. Di tutto il marcio che c’è ne parlano quotidianamente i telegiornali; ma c'è anche del bello e del buono, di cui si parla molto meno, che si può trovare visitando questi luoghi. Ecco, il viaggio inizia da qui: dalla conoscenza delle stradine napoletane e dal profumo di caffè e di pizza che si avverte passeggiando.
Siamo al Decumano Maggiore, o meglio, sulle strade di quella Napoli dapprima greca e poi romana, strade che congiungevano parallelamente la città da est a ovest. Via dei Tribunali è una di queste e taglia tutto il centro storico passando attraverso la zona del mercato romano. Qui si può trovare un concentrato di 2000 anni di storia: c’è il conservatorio, il presepista, la Chiesa (o meglio “le” Chiese, visto che sono tante) e c’è lei, la regina incontrastata della friggitoria napoletana: “ ‘a frittatina”. A Napoli è considerata un’istituzione e non c’è pizzeria o friggitoria che si rispetti che non metta in bella mostra questa delizia per il palato. Via dei Tribunali accoglie un paio dei migliori produttori di questa leccornia e non è facile per gli altri reggere il confronto.
La storia di questo prodotto potrebbe racchiudere un po’ tutta la storia di Napoli. Una città che soffre, ma non si arrende. Nacque, infatti, come un piatto povero, seppur cercando sempre di abbinare qualche ingrediente più saporito per migliorarne il gusto. La sua ricetta si è èvoluta fino a diventare quella che oggi si può gustare: una semplice frittata di bucatini con un ripieno di ragù, piselli, mozzarella e pepe. Altri la fanno bianca, senza mettere il ragù e aggiungendo la besciamella. Ciò che, però, deve far riflettere è che ci troviamo di fronte a un piatto considerato “povero” almeno nella sua versione iniziale, ma che ha assunto, nel tempo, una sua ricercatezza: dalla panatura, alla quantità di olio da usare, ai tempi di cottura da seguire, fino alla mantecatura degli ingredienti. Insomma, fare la frittatina a Napoli, ormai, è un’arte e non tutti sono artisti. Di certo, un giretto tra i Decumani offre molte opportunità di assaggiare quelle migliori, a spasso tra la storia e la gastronomia di un popolo che ha conquistato il mondo con un po’ di acqua e farina.
La degustazione della frittatina, sicuramente meno conosciuta e diffusa della pizza, è diventata ormai un rituale da seguire. È frequente vedere sostare le persone davanti alle friggitorie del centro storico, acquistare una frittatina, per poi riprendere il proprio cammino. La si mangia passeggiando, in compagnia o da soli, per spezzare l’appetito; è un modo come un altro di sentirsi napoletani, un'occasione per esorcizzare e allontanare i pensieri, per godersi una passeggiata e continuare a confidare nel domani con più gusto...(fonte yuri bono)


girando e rigirando tra i vari programmi di cucina , blogs e siti internet, di ricette ce ne son tante....io vi do la mia....in due versioni...provatela...e se volete fatemi sapere....
per circa 15 frittatine:
500 g di bucatini
200 g carne macinata , 200 g. piselli, 200 g. provola asciutta
per la besciamelle:800 g di latte,160 g di farina, 80 g di burro
per la pastella.200 dl di acqua,100 g di farina, 10 dg sale

il procedimento è relativamente semplice: lessare i bucatini , farli raffreddare e tagliarli grossolanamente: impastare bucatini e besciamelle( che dovrà sre molto più densa di quella che facciamo di solito...fare delle polpette , al centro delle quali metterete l'impasto di carne macinata , provola e piselli...chiudere e con un coppapasta dare la classica forma delle frittatine...passarle nella pastella, eliminando il superfluo e friggere in abbondante olio molto caldo.
a me piace fare un ragu ristretto di carne macinata e usare quello insieme ai piselli e alla provola ma sono ottime anche  senza sugo....una mia amica usa il gran ragu star...nn sono malvage....e se volete, dopo averle passate nella pastella potete anche girarle nel pane grattugiato.....bon appetit!!!!!!!!!!!!!!!!


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