DIARIO DI UNA CASALINGA DISPERATA
Chi dice che la vita cominci a 40 anni è ormai rimasto indietro: con l’aspettativa di vita che si è allungata, in realtà tutto inizia a 50 anni e, da rinata, da poppante, sto muovendo i primi passi in un mondo ostile che a volte, come capita ai bambini, mi pare di osservare dal basso verso l’alto. Mi spiego: mi sono trovata in un lampo a essere licenziata e iscritta nelle liste di mobilità senza colpe alcune (perché spesso ci si sente in colpa a essere tra i disoccupati, è una vergogna…).
Sono una casalinga forzata, appunto, perché la mattina non esco come quasi tutti per andare a lavorare, ma rimango a casa a cercare di conciliare la famiglia, che gode di una mia maggiore presenza, è innegabile, con il bisogno, economico e non solo, di cercarmi un’occupazione che mi consenta di pagare il mutuo e sopravvivere con dignità.
Certo, sono tra i fortunati tutelati, ma quando ciò finirà sarò nel mare magnum dei cinquantenni disoccupati e disperati, troppo giovani per tirare i remi in barca e troppo vecchi per un nuovo impiego… un limbo di dannati che vagolano in cerca di una soluzione adeguata.
Non mi spaventa ricominciare da capo, non temo la fatica, sono disposta a rimettermi in gioco, ma consultare gli annunci di lavoro mi fa sentire male… c’è di tutto, anche chi, bontà sua, ti fa lavorare, ma a titolo gratuito! Un vero filantropo! E non si tratta di pochi annunci… Nel frattempo, sto imparando una nuova lingua e mi spremo le meningi per inventarmi una soluzione che mi renda anche un po’ soddisfatta. Perché, , dovrò essere pronta a camminare con le mie gambe, da sola. E le sto pensando tutte: a parte l’aprire un chiringuito su una spiaggia tropicale perché non posso e non voglio lasciare l’Italia, , devo organizzarmi a diventare, come si usa dire adesso, imprenditrice di me stessa. Ma cedere no, quello no: da grande voglio essere un’araba fenice!
Sono una casalinga forzata, appunto, perché la mattina non esco come quasi tutti per andare a lavorare, ma rimango a casa a cercare di conciliare la famiglia, che gode di una mia maggiore presenza, è innegabile, con il bisogno, economico e non solo, di cercarmi un’occupazione che mi consenta di pagare il mutuo e sopravvivere con dignità.
Certo, sono tra i fortunati tutelati, ma quando ciò finirà sarò nel mare magnum dei cinquantenni disoccupati e disperati, troppo giovani per tirare i remi in barca e troppo vecchi per un nuovo impiego… un limbo di dannati che vagolano in cerca di una soluzione adeguata.
Non mi spaventa ricominciare da capo, non temo la fatica, sono disposta a rimettermi in gioco, ma consultare gli annunci di lavoro mi fa sentire male… c’è di tutto, anche chi, bontà sua, ti fa lavorare, ma a titolo gratuito! Un vero filantropo! E non si tratta di pochi annunci… Nel frattempo, sto imparando una nuova lingua e mi spremo le meningi per inventarmi una soluzione che mi renda anche un po’ soddisfatta. Perché, , dovrò essere pronta a camminare con le mie gambe, da sola. E le sto pensando tutte: a parte l’aprire un chiringuito su una spiaggia tropicale perché non posso e non voglio lasciare l’Italia, , devo organizzarmi a diventare, come si usa dire adesso, imprenditrice di me stessa. Ma cedere no, quello no: da grande voglio essere un’araba fenice!
Ed eccomi qua ora, delusa ed amareggiata. Dopo anni ed anni di ricerche ed inutili tentativi di rientrare, mi ritrovo ormai alla mia età con un pugno di mosche in mano.
Niente stipendio, niente pensione, niente di niente !!
Che bella ed amara sorpresa, ritrovarmi a fare la casalinga a tempo pieno (lavoro che odio), dipendente per ogni necessità da mio marito, spernacchiata dal Governo e da tutte le istituzioni.
Che schifo di paese è l'Italia !! Piena di bellezze e di cultura, ma "matrigna" con i propri figli !!
Mi sento una cittadina di serie B.... meglio trattati di me anche gli extracomunitari ....almeno loro possono rivolgersi e vengono aiutati, io a chi mi rivolgo?...., solo per avere superato gli "anta" sono vecchia, ....
Ma che schifo di posto è diventato l'Italia??
Veramente mi vergogno di essere italiana.... se potessi scapperei via ma è più facile a dirsi che a farsi.... almeno per me che non ho appoggi o punti di riferimento...
Mi fermo qui, per ora. Sono molto triste e delusa e non so che fare...